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Il cane nei locali pubblici: cosa dice la legge?

Il cane nei locali pubblici: cosa dice la legge?

La classica domanda che ci poniamo quando siamo in giro col nostro cane è “posso entrare nel ristorante o al bar per bere un caffè con il mio quattro zampe?”. È bene sapere che molti Comuni adottano regolamenti che disciplinano l’accesso col cane nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.

Nel 2010 il Ministero del Turismo con la collaborazione dell’AnciAssociazione nazionale comuni italiani – ha redatto il testo di un’ordinanza prototipo sul libero accesso di cani in strutture pubbliche e luoghi aperti al pubblico, invitando così tutti i Comuni ad adottare, a livello locale, una disposizione di questo tipo. In tal modo, previa apposita ordinanza sindacale adottata da ogni Comune, seguendo il modello ministeriale, i cani possono entrare in tutti i luoghi pubblici, ristoranti, uffici postali e salire sui mezzi di trasposto, salvo espresse e motivate deroghe.

Ma molte città hanno da tempo adottato regolamenti “pro accesso al cane” come, per esempio, la città di Torino che ha adottato un esemplare “Regolamento per la tutela e il benessere degli animali in città” prevedendo che, nei locali aperti al pubblico e nei pubblici uffici, i cani tenuti con guinzaglio e museruola (eccetto quelli di piccola taglia portati in braccio) hanno libero accesso, salvo decisione contraria del responsabile della struttura, il quale deve giustificare tale limitazione sulla base di documentate motivazioni igienico-sanitarie, previa comunicazione scritta all’Ufficio tutela animali e mediante affissione di apposito cartello esposto in modo visibile all’ingresso. Molte città italiane, per fortuna, hanno seguito questo esempio, mediante l’adozione di regolamenti e ordinanze specifiche.

In mancanza di disposizione comunale, è necessario controllare se la legge regionale sulla tutela degli animali e prevenzione al randagismo disciplini questo aspetto. Ad esempio, in Toscana, la legge che disciplina le “Norme per la tutela degli animali”, prevede il libero accesso a tutti gli esercizi pubblici e commerciali, nonché ai locali e uffici aperti al pubblico, per i cani accompagnati dai relativi proprietari o detentori.

Ma una marcia in più è stata data dalla regione Emilia Romagna la quale, mediante una recente modifica alla propria legge regionale “Norme a tutela del benessere animale”, ha addirittura aperto le porte delle strutture di cura, pubbliche e private, agli animali. Una nobile iniziativa legislativa che suggella gli animali d’affezione, tra cui appunto il cane, parte integrante del nucleo famigliare. Legame affettivo riconosciuto anche dalla giurisprudenza con tanto di sentenze favorevoli al libero accesso del cane, anche in strutture cosiddette “sensibili”, come appunto una casa di cura.

Nessun limite, infine, è previsto all’accesso di un non vedente col proprio cane-guida in un locale pubblico o mezzo di trasporto: una legge nazionale, in tal caso, è chiara e univoca, predisponendo l’accesso libero e senza vincoli e prevedendo multe salate da euro 500 fino a 2.500 in caso di trasgressione.

di Claudia Taccani
Responsabile sportello legale Oipa Italia

Fonte QZ Life

www.qzlife.it/cani/curiosita-cani-razze/il-cane-nei-locali-pubblici-cosa-dice-la-legge

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